Bombe e omertà sardissime

pigliaru

Usano obbedir tacendo, i nostri governanti sardignoli.

Tacciono anche i pasdaran del sovranismo: i morti che camminano.

Le bombe partono verso i corpicini dei bambini yemeniti e loro tacciono: http://www.sardiniapost.it/cronaca/bombe-fabbricate-in-sardegna-il-caso-diventa-nazionale/

Da Pigliaru non c’è proprio da aspettarsi altro: dalle rape non si cava sangue e da Pigliaru non si ottiene empatia.

Il governo italiano si è assunto la responsabilità legale dell’esportazione di morte a favore dei despoti sauditi, grandi dispensatori di Rolex, e questo chiude la vicenda anche da un punto di vista morale, per Pigliaru e i suoi attendenti.

Rimane il fatto che la legge 185:

2) vieta l’esportazione di armi verso nazioni in guerra;
3) vieta l’esportazione di armi verso nazioni che violano i diritti umani;

E l’Arabia Saudita è in guerra–una guerra non autorizzata dall’ONU–e viola sfacciatamernte i diritti umani, come sappiamo tutti: http://www.amnesty.it/Arabia-saudita-esecuzioni-per-almeno-50-condannati-a-morte-inclusi-attivisti-sciiti

L’Arabia Saudita usa le bombe fabbricate a Domusnovas per bombardare civili yemeniti, con il consenso del governo italiano e con il silenzio omertoso del governo sardo.

Vero che Pigliaru e i suoi fedeli attendenti non potrebbero fermare l’esportazione delle bombe, almeno con i metodi della politica “convenzionale”, ma è vero anche che a rifiutarsi di protestare sono loro e loro soltanto.

Chi glielo impedisce?

Chi ha impedito a Pigliaru e a quel burlone di Maninchedda–quello che ha concepito la barzelletta–di andare a protestare contro le esercitazioni di Trident Juncture a Teulada?

Loro e loro soltanto.

E se questi governanti sono incapaci di provare empatia perfino per i sardi, che empatia possono provare per i civili yemeniti?

Siamo governati da cinici e indifferenti, alcuni dei quali ubriachi di amor proprio.

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