Doddore o non Doddore, è questo il problema?

Mi sembra di essere tornato indietro di 35 anni, ai tempi di “Né con lo stato, né con le BR!”.

Con Doddore o contro Doddore?

Nel suo blog, Vito Biolchini prende atto dell’imbarazzo, negli ambienti indipendentisti, a parlare della vicenda Doddore: Solo Borghezio difende Doddore! Ma l’indipendentismo sardo, ora in imbarazzo, avrebbe dovuto sconfessare già da tempo il ciarlatano di Malu Entu

Ora, io non sono esattamente un indipendentista–anche se gli Italiani mi stanno convincendo sempre di più che qualunque alternativa sia meglio che restare con loro–ma qualcosa voglio dirla lo stesso.

Premetto anche che, come l’esperienza ci insegna, considero lo stato italiano al di sotto di ogni sospetto. Anzi, mi aspettavo che succedesse, prima o poi, anche se non pensavo a Doddore come eventuale vittima, piuttosto a quell’organizzazione, l’IRS, che allora sembrava la più promettente di tutta l’area.

Negli interventi sul blog di Biolchini mi ha colpito soprattutto questo:

” massimeddu zollo

20 agosto 2012

doddore è sotto attacco da parte del potere coloniale, rappresenta la nazione sarda oppressa: è calunniato e contemporaneamente impossibilitato a difendersi perchè in carcere, a 70 anni dopo averne gia scontato 9. Oltre che sul piano dell’ annientamento carcerario ha subito da anni un attacco alle sue proprietà da parte della finanza. PAVAROTTI e tutti gli altri personaggi conosciuti, e che ostentano richezza, non hanno mai varcato il carcere per questioni fiscali, mentre doddore i soldi che guadagnava gli impegnava per la liberazione della Sardegna, nella logica gandiana dello sciopero fiscale contro il colonialismo, cioè stornare i soldi delle tasse, utilizzati dallo stato per reprimerci, e deviarli nel finanziamento anticolonalista per la lotta. Questo è un tipo di lotta efficace e non violento questa lungimiranza di azione anche politica, per la sua novità, paragonata alla INDUSTRIALIZZAZIONE VELENOSA di Moratti e Quirra, ha scatenato la reazione annientante delle forze reppressive. Il fatto che sia stato vittima di un proveddimento di annientamento sarebbe, nella logica inquisitoria, un aggravante della sua posizione. Se, viste le sue condizioni di salute dovesse stare peggio e morisse i molti che gioiscono per il suo arresto sarebbero felici. Questo attacco a doddore dà la misura della inciviltà e brutalità dello stato italiano e dei suoi lacchè degni dei miserabili processi della inquisizione.
Visto che Doddore è stato arrestato in un momento di debolezza organizzativa, oltre che di esposizione alla reppressione, ci aspettiamo da parte degli altri indipendentisti di non essere attaccati. I pettegoli, o diffusori di infamità, affetti da peste psichica, che criticano doddore in carcere dovranno dimostrare le loro trasparenza.
visto che doddore è dentro e per me lo è per motivi politici, e non c’ è un difensore ufficiale, a dimostrazione della sua buona fede e fragilità, come nel 1980, quando era accusato, desaparecido, e morente per lo sciopero della fame, penso che come allora con Bainzu Piliu eravamo in 2 o tre a supportarlo per le solite accuse ben più insidiose e pesanti di sovversione internazionale in nome della indipendenza della Sardegna, oggi sarò tra quelli che lo appoggiano. Oggi il panorama non è desolato come allora e ne a me ne a Doddore impensierisce. L’ indipendentismo grazie a lui è andato avanti, nel segno della lotta contro il colonialismo e i momenti peggiori affrontati ci danno la forza di proseguire, sempre tra calunnie e persecuzioni di ogni tipo.”

Il suo sostenitore dice che Doddore stava mettendo in pratica il precetto gandhiano di sciopero delle tasse.

Hmmm…

A dir la verità, le cose non stanno esattamente così: Gandhi ha guidato le masse indiane verso il mare per estrarre COLLETTIVAMENTE il sale e sfidare l’imposizione del monopolio inglese su una risorsa indiana, sulla quale gli indiani dovevano pagare una tassa.

Il suo sostenitore dice che, invece, Doddore, i soldi pretesi dallo stato italiano se li è tenuti in tasca sua–come Pavarotti–e che poi lui li ha usati come meglio ha creduto.

Se le cose stanno così, e saranno i giudici–ahimé–dello stato italiano ad accertarlo, Doddore ha scelto una “vita spericolata” e oggi deve affrontarne le conseguenze.

Ma non come Gandhi, che la sua “vita spericolata” l’ha vissuta collettivamente e pubblicamente, ma come quei compagni che ai miei tempi rapinavano le banche per “autofinanziarsi”.

Quei compagni erano degli avventurieri e–a distanza di tutti questi anni possiamo dirlo–erano molto poco interessati alla politica.

Comenti m’at nau un’amigu: “Femus piciocheddus gioghendi a bandidus.”

So poco di Doddore e solo adesso ho scoperto che viene dal MSI, cosa che non gli fa onore.

Ma la sua avventura a Maluentu l’ho sempre giudicata, appunto, un’avventura, una roba da ragazzini. Una di quelle cose che fa esaltare chi la fa, ma lascia il tempo che trova. Mi sono sbagliato?

L’accusa rivolta a Doddore è quella di essere stato “disinvolto”  con i quattrini della collettività.

Il suo sostenitore conferma e giustifica politicamente questa disinvoltura.

Se le cose stanno così, allora non mi resta che dire a Doddore: “As fatu a conca tua e immoi ti dda scroxas a solu!”

Non mi sento minimamente coinvolto dalla sua disavventura.

Fermo restando che dallo stato italiano ci si può attendere qualunque porcheria, mi riesce difficile credere al complotto.

Elettoralmente Doddore conta come l’asso di bastoni e gli indipendentisti sono bravissimi a incularsi da soli: non sono 14 le formazioni dell’area?

Forse che Doddore si presentava come il grande leader carismatico in grado di unificare tutto il fronte?

Ma siamo seri!

A far scoppiare l’IRS–e poi anche ProgReS–sono bastate le lusinghe e le attenzioni che i personaggi più in vista del movimento hanno ricevuto dai media e dalle autorità italiana.

Ve la ricordate il video della campagna elettorale di Gavino Sale sull’Espresso? E tutti i riconoscimenti dell’establishment accademico italiano a Franciscu Sedda? E i riconoscimenti e i premi, prima, la “grande visibilità”, poi, assegnati a Kelledda Murgia?

Risultato?

Si è sfasciato tutto a causa dell’ipertrofizzazione degli Ego di questi personaggi.

Complotto?

Boh? Io l’avevo proposto per scherzo in un post che non trovo più.

Tutto questo per dire che la vicenda di Doddore deve insegnarci che non esistono scorciatoie per la liberazione della Sardegna.

L’indipendenza sarda passa necessariamente attraverso la non-dipendenza dei Sardi stessi.

Solo un programma di riforme mirate alla distruzione della dipendenza politica, culturale, psicologica dei Sardi può portarci da qualche parte.

Forse l’arresto di Doddore è mirato a spaventare il movimento–ai miei tempi con le BR ci sono riusciti, eccome!–ma dipende soltanto da noi stessi se ci lasceremo spaventare.

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