Gay e Sardi non piacciono agli Italiani, ma ai gay italiani dei sardi non gliene frega niente

L’ultima uscita di Casin il Barbaro dimostra il grado di inciviltà degli Italiani:

Casini all’attacco: “Incivili
i matrimoni tra omosessuali”

In nessun altro paese “civile” un politico potrebbe permettersi una simile spudoratezza.

Ma la cosa che colpisce di più in questi giorni non è l’ennesima dimostrazione di inciviltà degli Italiani, bensì il fatto che che gli stessi gay e gli italiani progressisti che sostengono i loro diritti non sembrano rendersi conto che la negazione dei diritti degli omosessuali è il risultato di una generale intolleranza degli Italiani nei confronti delle minoranze.

Forse è troppo chiedere ai gay di pronunciarsi contro l’interpretazione “autentica” della legge 482/99–in effetti hanno le loro gatte da pelare–che svuota la già arretrata legge del poco che concede alle minoranze linguistiche non protette da accordi internazionali. Ma colpisce che neanche i professionisti della tolleranza, come  l’ottimo Alessandro Gilioli dell”Espresso, sentano il bisogno di parlare di quest’ennesima negazione dei diritti delle minoranze linguistiche e soprattutto che non colgano il nesso tra l’intolleranza nei confronti dei gay e quella nei confronti dei Sardi, Friulani, Occitani, ecc.: Voi

È come se l’intelligenza e la sensibilità di questi Italiani per bene–detto senza ironia–improvvisamente si volatilizzasse.

Non voglio credere che Gilioli si adatti al nazionalismo italiano propugnato dal gruppo editoriale di De Benedetti, ma se questo non è il motivo del suo silenzio, allora qual’è?

I miei amici nazionalisti e indipendentisti sorrideranno del mio dispiacere, ma a me, inter-nazionalista e uomo di sinistra, dispiace molto constatare che il progressismo degli italiani per bene si fermi davanti alla questione della lingua.

E mi sembra incredibile che questa gente non veda come negare i diritti linguistici dei Sardi e negare i diritti civili degli omosessuali sia la stessa cosa: negazione dei diritti civili delle minoranze e imposizione della dittatura della maggioranza.

E quanto ai gay: sarà anche vero che hanno le loro gatte da pelare, ma bisogna lo stesso dire che si stanno comportando come l’io narrante di quella poesia attribuita a Brecht:

Quando sono venuti a prendere gli ebrei

di Anonimo, da Friedrich Gustav Emil Martin Niemöller 

Quando sono venuti a prendere gli ebrei
Sono rimasto in silenzio perché non ero ebreo
Quando sono venuti a prendere gli omosessuali
Sono rimasto in silenzio perché non ero omosessuale
Quando sono venuti a prendere i comunisti
Sono rimasto in silenzio perché non ero comunista
Quando sono venuti a prendere gli zingari
Sono rimasto in silenzio perché non ero zingaro

Quando sono venuti a prendere me,

non c’era più nessuno che potesse parlare per difendermi.

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